INOUT architettura per il comune

La Chiesa del Buon Ladrone (particolare con focus su materiali interni), INOUT architettura San Lazzaro di Savena (BO), dal 2010

INOUT architettura è uno studio fondato da Mario Benedetto Assisi e Valentina Milani a Ferrara. Alla ricerca multidisciplinare nel campo architettonico e paesaggistico è associato un ampio lavoro d’azione trasversale in cui le varie componenti della progettazione si completano. Gli interventi coinvolgono la sfera privata tanto quanto quella pubblica, lavorando con clienti singoli e amministrazioni. In questo modo, INOUT architettura sviluppa progetti che spaziano dalla piccola scala fino a quella territoriale. La ricerca e la sperimentazione guidano spesso il gruppo a confrontarsi con concorsi – nazionali e internazionali – e a conseguire premi di varia importanza.


P.AR.CO. SANT’AGOSTINO / Polo ARti COmacchio, Ferrara, in corso

P.AR.CO. SANT’AGOSTINO / Polo ARti COmacchio, Ferrara, in corso
P.AR.CO. SANT’AGOSTINO / Polo ARti COmacchio (stato attuale, foto aerea), INOUT architettura, Ferrara, in corso

Fortemente compromesso architettonicamente per via delle innumerevoli sovrapposizioni, riusi e fasi di abbandono, il progetto prevede più di un ettaro di estensione. Il Giardino Romantico precede l’ex Convento caratterizzandolo oggi come una somma di innesti e stratificazioni. La facciata prospiciente piazza Roma, il campanile, l’articolazione dei volumi, il paramento murario che cinge l’intero comparto, sono tutti elementi che tuttora testimoniano la monumentalità e la ricchezza del complesso, ormai in stato di rovina, dove la vegetazione ha preso possesso di ciò che una volta doveva essere abitato.

P.AR.CO. SANT’AGOSTINO / Polo ARti COmacchio (render progetto dopo la riqualifica), INOUT architettura, Ferrara, in corso
P.AR.CO. SANT’AGOSTINO / Polo ARti COmacchio (render progetto dopo la riqualifica), INOUT architettura, Ferrara, in corso

INOUT articola la sua concezione di architettura per dotare la città di un grande polmone verde urbano. Fa emergere la doppia anima di questo nuovo luogo urbano. Questo infatti diverrà al contempo un polo di attività con riverbero territoriale, fruibile nel quotidiano dalla comunità locale, per momenti di svago e un Polo delle ARti: un luogo versatile ed eclettico in grado di ospitare una grande varietà di eventi per una grande varietà di spettatori.


Parco della Darsena, Ferrara, in corso

Parco della Darsena (render con studio del territorio), INOUT Architettura, Ferrara, in corso
Parco della Darsena (render con studio del territorio), INOUT Architettura, Ferrara, in corso

INOUT è coinvolto nel progetto di riqualificazione del Parco lungo la Darsena è finalizzato a ottenere una nuova architettura urbana multifunzionale dedicata al tempo libero, ad attività ludiche e ricreative. Particolare attenzione è posta alla connessione del lungo fiume alla città. Questo è, di fatto, ricucito alla dimensione urbana attraverso la realizzazione di nuovi percorsi e una rete di spazi pubblici attrezzati e facilmente fruibili. L’intervento si articola in tre ambiti principali: la piazza, la banchina e il parco lineare.

Parco della Darsena (render con viste nelle diverse stagioni), INOUT Architettura, Ferrara, in corso
Parco della Darsena (render con viste nelle diverse stagioni), INOUT Architettura, Ferrara, in corso

La piazza è si presenta come uno spazio urbano affacciato sul fiume, che degrada lentamente verso l’acqua, fino a sporgere sul canale naviglio, strutturato per accogliere una pluralità di usi.
La banchina, lunga quanto tutta la Darsena, prevede il recupero della pavimentazione in porfido esistente e il ridisegno della sezione del percorso e del suo bordo rispetto al parco. Laddove vi siano spazi più consistenti sono previste aree di sosta, all’ombra di alcune nuove piantumazioni.
Il parco lineare è l’ambito verde compreso tra la banchina e via Darsena che sarà interamente costituito di prati fioriti ombreggiati da alberi locali.


La Chiesa del Buon Ladrone, San Lazzaro di Savena (BO), dal 2010

La Chiesa del Buon Ladrone (esterno), INOUT architettura San Lazzaro di Savena (BO), dal 2010
La Chiesa del Buon Ladrone (esterno), INOUT architettura San Lazzaro di Savena (BO), dal 2010

Iniziato nel 2010, il progetto del nuovo spazio sacro nasce da un processo decisamente caldeggiato dall’intera comunità. INOUT percepisce l’architettura per una Chiesa che non rinunci alla dimensione simbolica ed evocativa, ma che sia al contempo riconoscibile. La struttura si configura in modo essenziale, senza fronzoli, immediata. Solenne ma non monumentale.

La Chiesa del Buon Ladrone (vista sull'altare), INOUT architettura San Lazzaro di Savena (BO), dal 2010
La Chiesa del Buon Ladrone (vista sull’altare), INOUT architettura San Lazzaro di Savena (BO), dal 2010

Il progetto architettonico, quello liturgico e quello artistico sono stati pensati come legati da una profonda correlazione, connessi come facce di un unico corpo. Lungo il perimetro, in nicchie murarie, sono ricavati gli spazi liturgici: il battistero di fianco all’ingresso, la cappella feriale a lato dell’altare e, speculare a essa, un ambito raccolto dedicato al coro. Al centro lo spazio per l’assemblea è individuato come un enorme vuoto centrale.

Uno spazio intimo e misurato che ha come fulcro l’altare, attorno al quale si dispongono a semicerchio, come un abbraccio, i banchi, in grado di accogliere oltre 300 fedeli.

La Chiesa del Buon Ladrone (particolare con focus su materiali interni), INOUT architettura San Lazzaro di Savena (BO), dal 2010
La Chiesa del Buon Ladrone (particolare con focus su materiali interni), INOUT architettura San Lazzaro di Savena (BO), dal 2010

Di selenite sono costituiti i fuochi liturgici: l’altare, l’ambone, il fonte battesimale. Il materiale è un gesso cristallino caratteristico delle colline bolognesi. Presenze fortemente materiche che emergono rispetto allo sfondo murario bianco e si accordano con la naturalità del pavimento ligneo. Lo spazio appare connotato da una profonda vena domestica, intima e accogliente, enfatizzata perlopiù dalla luce naturale.



Fonti:
INOUT
EDILPORTALE
ArchDaily
Divisare

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