ABVM architettura per il sociale

Maidan tent (copertura interno), ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner, Ritsona, Grecia, 2016-2018

ABVM, fondato nel 2018 dall’Architetto Bonaventura Visconti di Modrone, è un giovane studio di architettura con sedi a Milano e Zurigo. Avente come motto “Taking action through Architecture”, lo studio si incarica di fornire, attraverso la pratica architettonica, gli strumenti utili per il miglioramento sociale. La finalità è creare ambienti in cui si possa abitare degnamente: “L’architettura ha il potere di modificare il contesto in cui le persone vivono e quindi di migliorarne le condizioni di vita”. La missione prefissata dal gruppo è, di fatto, aiutare O.N.G. a raggiungere i loro obiettivi creando un’architettura stimolante. Tutto ciò in sinergia con i popoli originari dell’area su cui è previsto l’intervento. ABVM, infatti, preferisce che siano costruttori locali a provvedere all’edificazione stessa dei progetti.


Maidan tent, Ritsona, Grecia, 2016-2018_ ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner

Maidan tent (esterno), ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner, Ritsona, Grecia, 2016-2018
Maidan tent (esterno), ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner, Ritsona, Grecia, 2016-2018

La Maidan (in arabo piazza) tent svolge la funzione di luogo di accoglienza per profughi. È un ambiente in cui i richiedenti asilo si possano ritrovare e socializzare. Lo studio ABVM, insieme all’architetto Leo Bettini Oberkalmsteiner, si è fatto fautore di questa importante iniziativa. Tramite un’équipe di esperti, si è riusciti a dare vita ad un programma di volontariato e di fundraising che ha portato all’effettiva realizzazione del progetto.

Maidan tent (interno), ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner, Ritsona, Grecia, 2016-2018
Maidan tent (interno), ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner, Ritsona, Grecia, 2016-2018

Avendo compiuto diverse ricognizioni nei campi profughi dell’area, i progettisti si sono resi conto del senso di straniamento che vigeva in questi. L’interazione era la soluzione. Ma come crearla in mezzo a tanta desolazione e solitudine? Attraverso la Maidan tent. Una piazza in cui incontrarsi. Un luogo in cui sentirsi al sicuro. Un’area, dunque, in cui svolgere diverse attività.

Maidan tent (veduta dall'alto), ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner, Ritsona, Grecia, 2016-2018
Maidan tent (veduta dall’alto), ABVM e Leo Bettini Oberkalmsteiner, Ritsona, Grecia, 2016-2018

Lo spazio delimitato dagli otto spicchi modulari è alquanto versatile. Costituito da due ambienti concentrici verso l’esterno, la parte centrale è lasciata libera. In questo modo costituisce il fulcro degli incontri. Le zone rimanenti, quindi, sono scandite in funzione delle attività che vi si svolgono. Con un diametro di 16 m e una superficie interna di 200 m2, la capienza stimata è di 300 persone circa. Grazie alle componenti modulari, la Maidan tent risulta essere facilmente riproducibile, trasportabile e veloce da montare. Di conseguenza, è auspicabile che il modello sia ripetuto, sempre nell’ottica del traguardo che lo studio d’architettura ABVM si propone: una società migliore.


Ti kay là, Haiti, 2015

Ti kay là (esterno), ABVM, Haiti, 2015
Ti kay là (esterno), ABVM, Haiti, 2015

In questa architettura ABVM si impegna a restituire una casa a tutti quei bambini che una casa non l’hanno più. In collaborazione con l’O.N.G. locale, Ayitimoun Yo, tra il 2014 e il 2015, si è deciso dunque di creare un complesso residenziale per accogliere i ragazzini di strada e farli sentire parte di una nuova famiglia. La struttura è antisismica così da costituire per loro un vero e proprio rifugio. Da una parte lo spazio è stato realizzato così da avere il miglior controllo possibile dell’area, dall’altra sono state messe a disposizione differenti zone così da venire incontro alle esigenze dei piccoli. Questi, appunto, volevano spazi diversi: uno coperto, uno all’aperto e una veranda, il tutto da condividere con i propri amici.

Ti kay là (portico), ABVM, Haiti, 2015
Ti kay là (portico), ABVM, Haiti, 2015

Si è deciso di edificare la costruzione in conformità alle tradizioni locali del lakou e della casa rurale di Haiti. Il lakou è la modalità con cui si dispongono le case attorno ad una corte centrale. La casa rurale del luogo invece è un parallelepipedo puro con annessa una veranda piuttosto ornata. Il tutto è ricoperto da tetti spioventi, tipici del luogo. La ventilazione all’interno è continua grazie al foro creato dalle falde della copertura. Per far adattare al meglio i futuri giovani ospiti, si è deciso di far scegliere loro la personalizzazione degli ambienti. i più piccoli hanno definito il colore dei mattoni e la base in cemento attraverso laboratori istruttivi.

Ti kay là (interno), ABVM, Haiti, 2015
Ti kay là (interno), ABVM, Haiti, 2015

Alcuni problemi sono sorti al momento del trasporto delle opere per via delle distanze e delle questioni diplomatiche tra Haiti e la Repubblica Dominicana. Tuttavia, una volta risolti, ABVM è riuscito a collaborare anche con artigiani locali. Pertanto, questo ha permesso di interagire al meglio con la comunità, creando così una fitta rete di scambi sociali e culturali, tanto cari allo studio.


Fonti:
ABVM
domus
il giornale dell’ARCHITETTURA
Maidan tent

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